Elio canta Jannacci

FestivaLOVE2022 vedrà come primo ospite uno dei nomi più eccentrici e irriverenti della musica italiana: Elio.

L’artista si esibirà il primo giorno del festival, il 17 giugno, nella cornice del Parco della Resistenza. Lo spettacolo, dedicato a Enzo Jannacci, è gratuito e sarà cantato e recitato dal poliedrico performer.

Il concerto segue la scia dei precedenti venerdì che il festival ha ospitato, dove il pubblico ha avuto l’occasione di assaporare dal vivo musica d’autore e musica jazz, con artisti come Raphael Gualazzi, Giovanni Allevi, Nicola Piovani e molti altri ancora.

Lo spettacolo di Elio comincerà alle 21:30 e ha il nome di Ci vuole orecchio, in onore dell’universo del ‘’poetastro’’ come amava definirsi lo stesso Jannacci, cantautore milanese scomparso nel 2013 dopo 28 album e una quantità innumerevole di perle lasciate alla tradizione musicale italiana.

L’obiettivo è quello di raccontare l’amato Enzo e il suo sguardo, poetico e bizzarro, che negli anni è riuscito a spiazzare e a stupire con i suoi racconti della periferia di Milano, teatro dell’assurdo e del surreale.

La regia e la drammaturgia sono di Giorgio Gallone, con arrangiamenti musicali di Paolo Silvestri.

Insieme ad Elio, saliranno sul palco Alberto Tafuri al pianoforte, Martino Malacrida alla batteria, Pietro Martinelli al basso e contrabbasso, Sophia Tomelleri al sassofono, Giulio Tullio al trombone.

Il light designer delllo show è Aldo Mantovani, le scenografie sono di Lorenza Gioberti, i costumi di Elisabetta Menziani.

I cinque musicisti formeranno un’insolita e bizzarra carovana sonora: a loro toccherà il compito di accompagnare lo scoppiettante confronto tra due saltimbanchi della musica alle prese con un repertorio umano e musicale sconfinato e irripetibile, arricchito da scritti e pensieri di compagni di strada, reali o ideali, di “schizzo” Jannacci. Da Umberto Eco a Dario Fo, da Francesco Piccolo a Marco Presta, a Michele Serra.

Uno spettacolo giocoso e profondo perché “chi non ride non è una persona seria”.

Ci vuole orecchio non è un omaggio, ma una ricostruzione di quel suo mondo di nonsense, comico e struggente” ha aggiunto lo stesso Elio in una recente intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica, che ha poi raccontato anche come “Una volta ci siamo incrociati negli studi Rai. Lui ha bofonchiato qualcosa, io pure, lui non ha capito, io nemmeno. Sono un timido. Mai avrei avuto il coraggio di dirgli “sono un tuo fan”. Questo è il solo contatto che ho avuto con Enzo Jannacci. Ma una curiosità c’è: mio papà era stato suo compagno di classe, me ne parlava, me lo faceva ascoltare e mi faceva già ridere. Da adulto mi ha affascinato la dignità del comico che ha portato nella canzone d’autore e lo stile surreale della sua risata, che poi era il clima del Derby, il cabaret di Milano, che per ragioni anagrafiche ho mancato”.

“Uno spettacolo che siamo felicissimi di portare a Scandiano – hanno dichiarato il sindaco di Scandiano Matteo Nasciuti e l’assessore alla città attiva Matteo Caffettani – per il primo dei tre appuntamenti live che da sempre caratterizzano il nostro festival come veicolo attrattivo per decine di migliaia di persone. Il binomio Elio-Jannacci è da questo punto di vista garanzia di interesse, curiosità, qualità”.